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Addio Sic. L’urna in cucina e Simoncelli resta in famiglia

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Marco Simoncelli è tornato per sempre a casa poco dopo mezzogiorno. Lo ha fatto assieme alla sua famiglia, come tante altre volte, questa volta dal crematorio di Cesena. «Eccolo, è lì» indica con un sorriso mamma Rossella. Le ceneri, raccolte in un’urna ancora tiepida color crema, con inserti a rombo, sono state sistemate sulla mensola che separa la cucina — dove Girlis, la mamma di Kate, sta preparando una pastasciutta — dal tavolo da pranzo. «Poi chiederemo ad Aldo Drudi (il decoratore dei caschi di Marco; n.d.r.) di personalizzarla», continua serena Rossella.
Pace Fuori, sullo spiazzo fino a giovedì invaso dalle auto degli amici, papà Paolo parla con alcuni visitatori, mentre Martina gioca a pallavolo contro il muro e rincorre Max, il vecchio pastore tedesco che cerca di rubarle la palla. «Stasera andiamo tutti a fare il tifo per te, vero?», le sorride Rossella, mentre Carlo Pernat, consigliere e soprattutto grande amico di Marco, la incita: «Tu diventerai una grande giocatrice. E se ti servisse un manager…». Martina sorride.
Omaggio Ogni tanto qualche tifoso sale verso la casa e lascia un mazzo di fiori. Il telefono continua a squillare e la segreteria telefonica registra messaggi. Su una mensola, mucchi di buste. «Li leggeremo tutti, non abbiamo avuto tempo», quasi si scusa la mamma di Marco. Scene di normalità malgrado la fresca tragedia. Cosa succederà nel prossimo futuro è presto per dirlo, ma di sicuro i Simoncelli non saranno mai soli. Ci sarà tempo per la Fondazione che Pernat vuole istituire con papà Paolo o per ricominciare con le corse, con i ragazzini. L’importante è avere la situazione giusta: lui, Fausto Gresini, Aligi Deganello e Aldo Gandolfo potrebbero rappresentare l’ossatura. «È l’idea giusta — afferma convinta nonna Felicia —, Marco deve continuare a vivere nel nostro ricordo e suo papà può ancora dare tanto».
Ritorno In paese, intanto, via Garibaldi è stata riaperta al traffico. Si insegue la normalità, anche se qui niente sarà più come prima: il muro del teatro è colmo di fiori, lo stesso dalla parte opposta, sui gradoni che portano alla chiesa. Su una panchina siede don Egidio, il parroco: «I media a volte ingigantiscono la realtà, ma questa volta sono stati costretti a registrare questo affetto per Marco. La gente ha avvertito la necessità di esternare il suo affetto, tv e stampa hanno semplicemente amplificato quel che c’era. Al funerale è stato sbalorditivo il silenzio con cui la folla ha partecipato».
Dedica Intanto l’intenzione di dedicare il circuito di Misano a Marco ha raccolto già 130 mila adesioni. «La proposta giunta da più parti di intitolare il circuito al campione di Coriano — ha scritto in una nota la società che gestisce l’impianto — sarà all’ordine del giorno di un Cda nei prossimi giorni».
Numeri record Infine, giovedì il funerale è stato seguito da quasi 6 milioni di telespettatori: per la precisione 5.857.000. Nel dettaglio, Italia 1 ha avuto 3.164.000 persone sintonizzate, mentre Rai 2 2.693.000. A questi numeri bisogna aggiungere gli spettatori di Sky. Gazzetta.it, infine, ha fatto registrare 1.200.000 utenti unici.




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